Portami con te

Lasciamo che il mondo ignori la magica idea del rapimento. Lasciamo che sia distratto dalla bellezza dei sorrisi e che non sappia quanti di più belli ce ne scambiamo nei nostri pazzi momenti. Quanto dolore e lacrime vi siano imprigionate dentro.

Siamo due esseri con la testa piena di turbamenti… di silenzi e di domande. Ci piace ammattire pur di ritrovarci anche negli angoli più perfidi e cinici della mente. Questo accade perché non abbiamo altro modo… né diritto a vivere la nostra follia. Non abbiamo diritto a fare progetti… né tanto meno a esigere una ricompensa per questa smania che ci insegue… ci possiede e ci perseguita.

Ecco perché improvvisamente ho solo voglia di avvolgermi in me stesso e respirare aria di primavera… lasciando penetrare solo la tua luce. Lo faccio per sciogliere lentamente tutte le pene insieme a quel groviglio di malessere che come una bestia si agita in superficie. Prendo a morsi i desideri… li mastico… fino a trasformarli in sangue bollente per fare esplodere il cuore e farne scintille.

Tu vieni… salvami… portami con te.

Non mi resta altro da fare… da respirare… da sognare… da vivere… se non lasciare che questa invocazione si liberi… liberando la mente dal potere di questa supplica.

Tu vieni. Portami con te… in mezzo ai rovi e alle spine della tua esistenza. Nascondimi nelle tue stanze più buie. Prendimi con te. Trascinami via… spezza questo struggente bisogno e fanne coriandoli. Portami nei tuoi campi… nella vastità delle tue perdizioni… lasciami scorrazzare nella ampiezza di quel subdolo malessere che ti frantuma. Lascia che io lo raccolga… e lo accolga tra le braccia come un fascio di girasoli… e ne abbia cura.

Tu portami con te… strappa dal petto questo cuore pazzo e fallo a brandelli. Perseguita e uccidi tutti i miei silenzi quando non servono a nulla. Sii selvaggia e crudele con me. Graffiami con i tuoi desideri… incidi e scolpisci sulla mia pelle tutte le tue fantasie represse.

Portami con te. Legami a quell’albero… nello stesso albero dove l’anima tua trova ristoro. Liberami dal supplizio dell’attesa e da questo tempo beffardo che si prende gioco di noi. Fammi schiavo e sfamami con le tue rimanenze… con i resti di antiche paure come fossero semi di grano.

Portami con te… anche solo per guardarmi. Infila lo sguardo nella mia carne e squarciala con i tuoi occhi sofferenti. Estrai dalle ferite ogni abominio… ogni male che ci perseguita. Tu ne hai il potere.

Tu portami con te… lava quelle orribili macchie di veleno che mi porto addosso e che puzzano di rinunce e di fallimenti. Ti supplico. Spazza la mia mente come tu sola sai fare… fai pulizia negli angoli dove si annida la polvere dei ricordi più dolorosi. E poi scopami…  scopami a fondo affinché non resti più traccia di me.

Tu vieni… portami con te. Se non ti è concesso sequestrare il mio corpo almeno rubati l’anima. Lei aspira a te. Sii ladra… rapiscila… prendila e fanne una capanna… un rifugio… uno luogo sacro dove espiare i peccati e scontare le pene.

Portami con te… io sono qui che ti aspetto. Intanto tu vivi e ama. Io sono qui ti aspetto.

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