Devoto al tuo spirito

Magari fosse nostalgia questo tormento… basterebbe pensarti per sentirmi meglio… senza queste parole che fanno eco negli spazi vuoti… bui e rumorosi.

Ma la vera forza resiste ancora ed è tutta racchiusa nel cercarsi… nel non dimenticare cosa sia guardarsi l’un l’altro… curarsi l’una dell’altro… toccarsi…. abbracciarsi… baciarsi con l’anima. E poi ancora nel camminare… nell’imparare… nel crescere insieme… nell’avere una vera vita di relazione senza contatto… nel ridere e sorridere delle imperfezioni… delle delusioni… delle fragilità… dei nostri stessi dolori e dei nostri stessi tormenti.

Solo così riusciamo ancora a sorprenderci e a soffrire… vedendo come tanti stiano morendo di solitudine per non avere avuto la fortuna di incontrare… di avere accanto e di scoprire l’esistenza di una persona che ti pensa… che ti cerca… che ti disturba… che ti masturba la mente… scatenando amplessi e orgasmi dell’anima.

La vita che ci siamo costruiti… alle volte… soffia così forte da farci volare lontano da ciò che siamo veramente… ed è patetico il tentativo di avanzare contro vento… privandoci della libertà di cambiare rotta.

Certo… ci sarà sempre un oceano a dividere ciò che vogliamo da ciò che possiamo avere… e per non annegare è fondamentale comprenderne la differenza.

Da troppo tempo ci prendiamo delle pause… sempre più lunghe. Riempiamo la resistenza di inerzia… di tempi morti… ci priviamo delle esalazioni dello spirito… e il risultato è che ridiamo sempre meno.

Se continuiamo così rischiamo di ammalarci… perché ridere insieme non è solo un sollazzo per l’anima e vitamina per le nostre menti… è anche la cura per le nostre rinunce… per i nostri troppi divieti.

Ridere insieme è l’unica follia d’amore… di erotismo estremo… che possiamo consumare liberamente insieme… eppure la isoliamo… la confiniamo usando stratagemmi per compiacere il nostro sadismo.

Non importa che non ti abbia… non importa che non ti veda… non importa nulla… nulla di nulla. Ti ho sempre voluta intera… e desiderata tutta.

Non voglio che una parte di te si stacchi… non voglio che nulla si spezzi.

Tutto di te ha un senso quando ogni minuscola cellula pullula all’unisono illuminando la vita e il volto del tuo universo.

Voglio adorarti così… nel tuo insieme… anche relegato ai confini della tua permanenza terrena. Come un esule ti venero… devoto al tuo spirito che in me aleggia ed esulta lieto come fiore di prato.

Sospinto da questo bisogno slaccio le corde di questo amaro oblio che mi possiede… affinché la tua assenza non sia fuga… non sia mancanza… ma solo sottrazione corporea… fatta di carne e di scheletro.

Lo spirito non si divide… non si lacera e non si squarcia. Così mentre tu resti intera… integra come un prelibato boccone che questo mondo vorace consuma in fretta… io mi avvolgo nella tua interezza ricamando preghiere… tra il lento delirio dei sogni e la panacea di futuri sorrisi.

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