Entro nel sacro tempio… in quella stanza dello spirito dove le pareti confinano con il cielo… e piove polvere di stelle. Mi spoglio delle ansie… dei patimenti… e di tutti quei dolori che oscurano l’infinito tempo che ci separa.
Gli abissi si aprono dinnanzi a me… e io siedo in loro… in un lento dondolare dell’anima.
Sono qui che ti aspetto… in questo spazio mistico che abbiamo creato… fatto di pensieri e carne… dove i desideri trovano ristoro e le risposte non sono mai le stesse.
La mente si compiace… e ti cerca… laddove eri tu… piccola ribelle… con le ginocchia sporche di fresca terra. E le mani… il muso… tutto di te era sporco di vita… di semplici giochi antichi e di gioie terrene.
Ti vedo saltare e muovere disegnando nell’aria traiettorie impercettibili… che indicano il sentiero solo a chi ha il coraggio di seguirle.
Chissà perché ti hanno messo addosso quel vestitino corto… pieno di triangoli… cerchi e rombi colorati. Se fosse dipeso da te saresti rimasta nuda… senza vergogna… e senza pudore.
E invece la vita ti ha cucito addosso abiti diversi… e non ti ha dato il tempo di metterne via uno… che ti obbligava a indossarne un altro… e un altro… un altro ancora.
E sei arrivata a me… imbottita di strati di vita diversi… tutti pesanti… come a proteggerti dal freddo esilio della tua esistenza.
Quella coltre cucita con le fitte trame della tua giovinezza… e del tuo essere donna… non avevano spento il fuoco dell’anima. Silente covava la fiammella vivace della bimba che è in te.
Io ho visto la sua luce… la tua luce… e mi sono riscaldato con il calore che in te.
Ho assistito al miracolo… quando uno dopo l’altro hai cominciato a spogliarti degli abiti vecchi… di tutti quegli indumenti che come maschere il dolore ti aveva cucita addosso… e che non erano i tuoi.
Ho visto la tua luce tornare a splendere… ho visto la tua alba e il tuo tramonto. Ho visto il tuo fuoco tornare ad ardere… bruciare tutte quelle paure e quelle sofferenze che non potevano essere tue. Le ho viste ridurre in cenere… come in un rituale magico.
E con lo stesso rituale magico… insieme abbiamo edificato questo sacro tempio… e con le nostre mani lo abbiamo cosparso di quelle stesse ceneri… e ci siamo fatti spazio… ci siamo fatti posto.
È qui… solo qui… in questo luogo… che il tuo profondo respiro soffia aliti di vita e mi sostiene. Leggera ti muovi… libera voli… e nuda ti posi in questo abisso di pensieri e di piacere… per sedere accanto a me… in questo eterno dondolare dell’anima.