Bisogno di fisicità

Mi aggrappo a te sull’orlo del precipizio… posseduto dalla voglia di spiccare il volo.

Mi aggrappo a te perché adoro trattenerti tra le mie gambe… tra le mie braccia… tra i miei respiri… tra le mie paure… tra i miei sogni… tra le mie aspirazioni. È intenso questo bisogno di contenerti mentre lascio che il mio corpo si plasmi a tua immagine e somiglianza… per proteggerti… per avvolgerti tra le mie braccia… affinché tu non debba mai pensare che ti lascerei cadere… andare… morire dentro di me.

La vulnerabilità è la scelta più coraggiosa che un uomo e una donna possano donarsi… e non esiste dolore al mondo per cui valga la pena di rinunciare. Due anime che si incontrano… e si riconoscono… non possono fermarsi… e il sesso è appena l’inizio del loro lungo cammino.

Ecco che dentro di te un sortilegio spera… un dolore si agita… proprio mentre la tristezza cambia forma… e si trasforma in un’incurabile desiderio che ti fa gioire ancora come una bambina.

Non è affatto vero che il tuo corpo è uguale a quello delle altre donne. Quel recipiente… di carne e ossa… che porti a spasso… in realtà è un’isola… unica e selvaggia… tutta da esplorare… dove non esistono punti di approdo. Ed è bello… anche solo immaginare… che dove finiscono le mie dita possa cominciare la tua pelle.

Insieme abbiamo scoperto che esistono orgasmi che si raggiungono anche senza incastri della carne. Ad esempio quando mi fissi negli occhi… come oggi… anche per pochi secondi che sembrano secoli… e poi te ne esci con quel cazzo di voce che spezza il silenzio… dicendo qualcosa… che se ci ripensi neanche ricordi… forse perché… chissà anche tu dov’eri.

Adesso però… in questo istante… in questa sera… in questa ennesima e struggente notte che ci attende… io sono ancora qui per inventarti… e mi appari così come sei…  fatta di avanzi di sogni che si moltiplicano… creando un infinito universo.

Questa notte… quando chiuderai gli occhi… pensa a questo… pensa all’istante in cui con le mani metterò ognuno delle tue ossa al posto giusto. Pensa quando questa mia carne affonderà nella tua carne e la mia anima sfamerà la tua anima. Questo pensiero struggente si farà luce… e farà luce accarezzando il tuo viso.

In questa luce io viaggio… mi trattengo e mi espando in ogni linea… in ogni angolo… in ogni curva… tanto che ignorare il minimo dettaglio sarebbe un crimine. Adoro di te ogni elemento… ogni millimetro di pelle… e tutti quei pensieri smisurati nella loro sconosciuta totalità. Adoro quello che più odi… quello che ti tormenta… per questo voglio liberarti da quelle zavorre che ti affondano.

La mia idea dell’amore non è un codice… sicuramente non può essere un programma di vita… ma ha il potere di penetrare nel tuo sangue… per farti luce… darti speranza ed energia… per comunicare con te… oltre te.

Questa idea dell’amore… pur non essendo una idea… non è immobile… come apparentemente possiamo sembrare noi quando non siamo insieme. Soprattutto in certi momenti nei quali se fossimo insieme faremmo di tutto… anche senza fare niente.

Io non ho un’idea definita dell’amore… lascio che le mie sensazioni si liberino… senza essere uno schema dentro due abissi. Sono semplicemente il demonio… l’amante che appicca il fuoco in ogni angolo della tua solitudine.

Tu non sei solo una donna per me… sei la creatura che dà forma e sostanza alla mia esistenza.

Questa notte quando le mie mani sfioreranno il tuo viso nell’oscurità… saprai che mi appartieni e che è più dolce e indimenticabile un istante vissuto a fondo che mille vite trascorse ad aspettare che qualcosa accada.

2 pensieri riguardo “Bisogno di fisicità

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