Dobbiamo essere consapevoli… ma possiamo fare molto di più… catturando tutte quelle connessioni invisibili che sfuggono alla nostra attenzione e al nostro controllo.
Essere perspicaci… vigili… pronti a cacciare… come fossimo sempre sul piede di guerra.
Questa è la nostra battaglia… cogliere le risonanze di queste impressioni per poi lanciarle in aria… lasciarle andare… fino a renderle lievi… leggere… sottili come lama di rasoio.
Esistono i legami… sono anime come le nostre… generate dallo stesso seme… sono rami dello stesso albero… frutti dello stesso grappolo… fiori della stessa pianta.
Ecco cosa siamo… quando ci riconosciamo… quando troviamo conforto in un pensiero comune… rievocando il ricordo di una antica carezza.
Il nostro è un legame intrecciato di ricordi annodati alle vite passate… che riemergono nell’oblio… con quell’inspiegabile calore che scalda i segreti… le fantasie e le paure più profonde.
La tortura è dover resistere a questo richiamo… a questa energia… rinunciare alla completezza… all’incastro perfetto del nostro spirito… alla magia evolutiva che ha voluto prima squartare e poi dividere la nostra anima genitrice per farci in due… io uomo e tu donna… io maschio e tu femmina.
È un legame perfetto il nostro… perfetto come una benedizione… concepito per essere ostacolato… punito… eternamente castigato… come se tu avessi raccolto la mela ed io l’avessi mangiata.
Ecco perché non riusciamo a distinguere il bene dal male… a separare il benessere da questo pervasivo malessere… ecco perché continuiamo a farci a pezzi… tentando e ritentando di estrarre dal cilindro della coscienza le nostre parti sane… quelle vergini… incorrotte… ancora da salvare.
Non abbiamo ancora imparato questa primitiva lezione… chissà quante altre volte ci toccherà tornare… in questa vita o in un’altra… da qualche parte in questo mondo troppo piccolo per non incontrarci… per non sbranarci e farci a brandelli.
Siamo teneri fili d’erba… ci solleviamo con un soffio di vento… sospinti dalla nostra forza interiore… che si fa luce per illuminare il cammino di questo sofferto distacco.
Io non so come sei messa tu… saranno trascorsi mille e mille di anni… forse pure mille vite… ma per me è ancora struggente questo richiamo… è ancora troppo innocente e istintivo il bisogno di tornare a te… di restituire allo spirito le sue parti mancanti… quelle strappate e non una semplice costola.
C’è di più… ne sono certo!
Tutto di me ti appartiene… attraversando il tuo sguardo… viaggio contemplando l’infinito che ci separa… con il suo tempo e il suo spazio rimasti divini.
A piedi nudi e a mani nude avanzo dentro di te… lasciando orme e impronte ovunque nei tuoi pensieri… come se il mio cuore si fosse sciolto per infilarsi nella tua mente e lentamente riplasmarsi con il tuo.
I legami sono sacri ed eterni… certe anime si fanno in due per evolversi e compiere nuove missioni… ma poi tornano… tornano e si ricongiungono… si fanno una… e quando accade l’universo esulta… sprigiona nuove melodie… fa brillare nuove stelle… e ride.