Selvaggio sublime pensiero

Voglio che ti senta protetta… posseduta… con le mani sui seni e le labbra sul collo… attraversata da un respiro continuo e profondo… a istigare la mente… fino a sentire il desiderio crescere… spingere prepotente sulla schiena.

Le membra esultano quando le mani non danno tregua e non smettono di frugare il corpo… mentre il tuo sguardo spezza l’infinito… con i fianchi intenti a resistere… nell’estremo tentativo di respingere questa orda di desideri selvaggi.

Adoro infilarmi nella tua testa… nella tua carne… nel tuo sangue… mi sento troppo comodo e a mio agio avvolto nelle tue fantasie più indecenti.

Adoro mormorare mentre fremi e mentre tremi… adoro parlare sottovoce… lentamente… senza i morsi del tempo e del destino.

Adoro scolpire le parole… adoro versartele addosso per poi leccarle… ad una ad una… come un atto erotico unico… tra un pensiero osceno e ribelle insieme… dolcissimo e atroce… infrangendo l’ordine noto delle cose.

Questo è lo stato dell’arte… ed è magnifico immaginare ancora di cominciare dal basso… con un preliminare che non avrebbe fine se tu non avessi tanti altri eruditi argomenti da approfondire… talmente tanti da alimentare in me la voglia di sbatterti in tutti i modi possibili… fino all’inverosimile… fino a farti impazzire e a sfinirti di piacere.

E allora… se accade come accade che io non resisto e tu non resisti… fammi il piacere… ma fallo lentamente… come se non ti importasse più che sono matto… come se fossi attratta e sedotta ad ogni livello… senza poesia… senza ragione… come se il tuo corpo si risvegliasse nel mio e al solo pensiero ti venisse voglia di aprire le gambe… e basta!

Tu fai quello che devi fare… spalanca gli occhi o chiudili se vuoi… in questo viaggio che unisce cielo e terra al nostro universo… perché ciò che sentiamo e proviamo non è più solo visibile.

Lascia che le mie mani percorrano ancora le tue gambe… da sotto a sopra e da sopra a sotto… in una andata e ritorno lenta… feroce e primitiva.

Lasciami andare su e giù… lasciami scivolare nei sentieri della tua pelle… lasciami inciampare… lasciami cadere… nelle asperità del tuo corpo.

Non mi rialzare… lascia che io ti respiri… lascia che io riposi nei tuoi confini.

È viva e prospera in me la tua visione… quella immagine nitida in cui ti bacio la fronte senza limitazioni e senza sfocature… e poi mi abbasso lentamente verso le tue parti più magiche… per afferrare la tua carne… fino a cogliere il più profondo dei tuoi sospiri… tutto racchiuso in un solo attimo voluttuoso e potente. 

Penso ancora e ripenso alla mia bocca che ti divora… al sapore dei tuoi filamenti… simili a gocce di latte dal sapore selvaggio.

È quello l’istante fatale in cui non riesco più a pensare… ma a sentire solamente… sento forte i tuoi gemiti e ti sento fremere… tremare… sciogliere nella sublime estasi del godimento.

E non mi sembra di morire ma di vivere senza smettere di stringerti forte… fino a farti male… affinché anche nel dolore tu ti possa ricordare di me… mentre ti sollevo e ti faccio volare… fino a perdere la logica e ogni buona o cattiva ragione. 

È nell’insieme di te che penso… che sento… che voglio… è lì che vorrei abitare… senza più aria… buttando dentro tutto il fiato… fino all’ultimo respiro.

L’anima mia è troppo lenta qui fuori… non conosce che ferite di notti passate a masticare proibizioni e a incatenare desideri.

Mi nutro della tua anima e della sua linfa… io voglio vivere nella tua terra… nei tuoi solchi… tra le tue labbra piccole e immense… contemplarle e spalancarle come porte del paradiso.

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