Piacere evocativo

Anche se alle volte sei schiva… silenziosa… e con ferite antiche… io ti sento. Sento il tuo richiamo e non voglio altro che accoglierti e avere di te la massima cura.

Come quando ad un tratto smetto di ascoltare e inizio a sentire come mi scivoli dentro. Si fa irresistibile la voglia di perdere la testa in mezzo alle tue gambe per strapparti dalle urla strozzato gemiti di piacere. Certo prima di cedere faresti di tutto per liberarti di me… inconsapevole di essere dannatamente erotica quando combatti contro te stessa.

Più ti guardo… più mi sento un demone che ti fotte il cervello… che non si lascia ingannare dalla tua figura esile e dai tuoi modi da stronza.

Non mi è concesso farti un dono più grande di questo. Tutto il resto sono residui di vita che torturano… frammenti di esistenza che continuano a prendere l’anima a legnate… che riempiono la mente di desideri… di tentazioni… di un piacere che non si consuma senza poterti toccare… senza nemmeno sfiorarti.

Mi piace spogliarti con gli occhi… così come ti vedo… tra ombre e luci. Sprecare l’ipotesi del sonno… anche solo per immaginare di vederti riposare nella notte buia… nel silenzio di un abbraccio. Ti ho cercata… ti ho trovata… e ti ho scelta perché ho sempre voluto l’amore scritto… quello da leggere sulla pelle… quello che resta… anche quando tutto passa. È così che sono diventato il tuo narratore… e tu la mia musa ispiratrice. E non saprei quanti anni e quante notti sono passate… scrivendo… sognando e parlando di te… per congiungermi al tuo corpo e alla tua anima.

Adoro questa abitazione che abbiamo costruito per far convivere libere le nostre anime… dove poterti bagnare con le lacrime… praticare l’abisso… e misurare la dimensione del tuo corpo con le mie labbra. Adoro del tuo sguardo l’eccessiva percezione di infinito. Adoro il modo in cui ti percorro la fronte… il seno… il sesso… fino alla estremità del tuo respiro più profondo. Adoro questo estremo perfetto e imperfetto di noi… che si incarna per trasformarsi in contatto universale con un abbraccio… stretto e risoluto… senza ripensamenti.

Mi piace prenderti e contenerti con le mani… con le dita… e con tutte le loro estensioni. Adoro trovare il punto esatto… tra carne e pelle… in cui in te nasce l’orgasmo. Lascia che ascolti il canto acuto dei tuoi brividi… lascia che accosti il mio orecchio alla tua bocca per sentire la voce di Dio. Adoro anche solo immaginare di sentire la tua melodia… il suono tremulo del tuo divino godimento.

Adoro sottoporti al castigo di questa visione… fino all’estremo dolore e all’estremo piacere. Adoro tutto quello che mi dai e tutto quello che resta… fino all’ultima briciola.

Tutto quello che so… e che ho capito da questo delirio… è che non mi resta altro che amarti. 

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