Incanto alchemico

Ho scelto di prenderti… come il sogno che ti addormenta di notte… e il desiderio che ti risveglia al mattino… e non avrai scampo.

Lo so che mi senti… anche quando non ci sono. Sai bene che me ne sto in un angolo in silenzio a osservarti…  quando ti vesti e quando ti spogli…  divorando con gli occhi il tuo corpo… pronto a immolarmi per il tuo divino piacere. Sono lì che respiro il tuo odore… mentre ti sfiori… ti accarezzi… e ti bagni.

Ho scelto questo tempo per rivelarlo… senza ritagliarlo… lasciando il tempo libero di muoversi… di andare avanti senza fermarsi… ascoltando solo i comandi dell’anima… che ordina di darci battaglia… nudi… senza contegno e all’ultimo sangue.

Non so quanti passi possiamo fare ancora… una cosa è certa… se vuoi andare in paradiso devi prima venire all’inferno con me.

Il tuo corpo sarà mio… ho bisogno di tempo… tempo per assaggiarti… e sarà il nostro tempo migliore… per sbalordire l’universo ignaro di tanta sacralità e di tanto erotismo.

Ti sono dentro nel sangue… nella pelle… aldilà di pizzo e merletti. Sono l’elastico che cinge i fianchi e la corda che stringe la mente… senza alcuna pietà.

Il tempo con i suoi rintocchi ingoia avanzi di fantasie perverse. Danzano i respiri nella penombra e i corpi affamati si cercano.

Il tempo è clemente… per una volta non ci insegue e non ci soffoca. Ispirazione ed eccitazione si mescolano generando un micidiale ordigno… sempre sul punto di esplodere.

Io sono il tuo inferno… la tua maledizione… la suprema ragione della tua follia. Ti reclamo disegnando con la lingua sentieri immaginari… percorrendo a memoria ogni lembo del tuo corpo. Appendo il torace alla tua schiena… con le labbra sospese tra l’odore e il sapore della pelle… mentre premo sfacciatamente con la parte più sporgente e cocciuta di me le tue natiche.

Pensa se ti accarezzassi le cosce di nascosto… sotto il tavolo… con dita delicate come petali e pungenti come spine. E tu legata a questo dissacrante piacere… con i sensi ormai fuori orbita… che attendi… preda di un disagio che si converte in esortazione… mentre i pensieri scoppiettano impazziti immaginando quello che potrebbe accadere.

Un sospiro vibra nell’aria e svuota i polmoni mentre tenti di opporre l’ultimo barlume di resistenza alle mani che senza fretta scalano le cosce fino al pizzo. Strusciano e si immergono… per poi scendere umide lungo il cammino inverso… con lenta e struggente tortura.

Adoro possederti e cullarti con il suono di questi pensieri e con l’alito di queste parole… per immergerti nell’abisso più profondo del tuo godimento.

Cerco ovunque la chiave alchemica per possederti… con la follia imprevedibile della lussuria e lo stupefacente incastro delle menti… nascoste dalla magia che nutre il nostro incanto come un sussurro più assordante e rivoluzionario di qualunque grido di libertà.

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