Con lo sguardo rivolto al tuo mare agitato… che con le sue onde si infrange sulla riva del mio imbrunire… i pensieri affondano nei tuoi abissi e senza fiato come l’aurora riemergono per espandersi… fino a possedere ogni particella del mio sentire.
Ti cerco in ogni dove… dove le mani non arrivano irrompono insopportabili i desideri.
Così mentre l’istinto mi possiede e l’immaginazione danza sulle mute note di questa struggente melodia… il fuoco della carne si spegne placando ogni ardore.
Mentre il tempo scorre lento come olio da una giara… l’atmosfera si fa rarefatta.
I pensieri volano… e dalla finestra illuminata dai tenui colori di un grigio pomeriggio di primavera… come raggi filtra la bellezza dei momenti passati… intrisi di sorrisi e di felice spensierata indecenza.
Sfugge da me ogni dilemma… in questo conflitto che sempre più si annoda e non si scioglie… che permane sospeso fra cielo e terra… come lezione perenne e mai appresa del divenire universale.
Tutto si compie e si manifesta nella vispa dolcezza del ricordo di te… quasi non appartenesse alla mia memoria l’impressione delle tue forme… del tuo sguardo… delle tue movenze… della tua languida… maledetta e meravigliosa suggestione di accogliermi e di lasciarmi compenetrare nelle stanze tue più segrete.
Non provo vergogna… né impotenza… mi rifiuto di sottomettermi alla paura di essere libero di sfiorare i tuoi desideri… pur consapevole di non poterli soddisfare… lasciandoli appassire e cadere come gocce di rugiada… nudi di ogni mia sostanza e di ogni mio vigore.
In questo declinare lento e pervasivo non mi privo della gioia di pensarti… di sentirti… di volerti… di sognarti ancora… come se potessi io essere ancora la sorgente dell’acqua che spegne il tuo fuoco… la stessa acqua che ti ravviva… che ti purifica e ti disseta.
Non ce la faccio ad arrendermi alle privazioni e ai divieti… non riuscirò mai a rinchiudere le passioni in un recinto delimitato dal filo spinato del castigo di cupe visioni.
E quando resto silenzio… quando ti sembra che io sia assente e lontano dalle tue sfere… sappi che a modo mio lo faccio per Amore e non per timore delle conseguenze dei miei gesti e delle mie parole… perché sia salva e protetta la connessione emotiva e spirituale del regno che insieme abbiamo creato.
Qualora non lo avessi ancora compreso questo è rimasto l’unico vero mio bisogno… riempire i miei momenti di sguardi intrisi di tenerezza… di sorrisi seducenti… e soprattutto di disseppellire la gioia profonda della mia parte umana e spirituale ancora inespressa.
Questa è la mia salvezza… questo posso fare con te e lo faccio… oltrepasso l’uscio tuo mai chiuso al mio cospetto per abitare in te… come un nomade che all’improvviso si ritrova a dimorare in una reggia.
È lì che abito ancora… come un clandestino attraverso la soglia dell’anima tua… non più per generare e nutrire le tue voglie ma per colmare i tuoi vuoti… per vincere le tue paure… per curare le tue ferite… per essere presenza… impalpabile… eterica ma vera.
In te respiro… attraverso te vedo e intravedo ancora la luce del cammino… con te muovo lento i passi verso il mio destino.