Il fulcro dello spirito

È ciò che è accaduto… e continua ad accadere… che mi dà forza… entusiasmo… energia e mi possiede.

Il tempo spremuto… vissuto… e con lui i ricordi e tutta quella moltitudine di pezzi di sogni e di vita costruiti insieme.

Io ti penso come se stessi vivendo adesso quell’attimo in cui mi fermai dinnanzi a te… per respirarti… mentre tu già facevi pensieri su di me… che non riuscivo più a controllare.

Chiunque avrebbe provato un po’ di disagio… noi invece no… ci abbiamo dato dentro forte… e ci diamo dentro ancora più forte… più forte di prima… come se volessimo diventare vecchi con i nostri momenti tutti vivere… tutti intatti… e con le rughe della follia tatuate sulla pelle… a significare quanto bello è ridere… soffrire e sognare insieme.

Ogni tanto mi lascio violentare dalla voglia… come estremo tentativo per strapparti un sorriso… un orgasmo e qualche parola di bocca.

Ci sono momenti in cui ti guardo e vedo compiere in te ogni prodigio… altri momenti in cui mi manchi così tanto che non vorrei fare altro che tirarti fuori dai miei sogni… per abbracciarti… senza lasciarti più andare via.

Dopotutto ho sempre creduto che per peccare bene… è necessaria la mente raffinata di una complice degna… e tu lo sei…  così se proprio dobbiamo andare a finire all’inferno che sia almeno con classe.

Tu dimmi ancora pazzo… ma cosa posso farci… adoro andare oltre… i muscoli sempre in tensione… le vibrazioni delle mani… le dita unite… strette… calde… bollenti… mi emoziono per un grido di piacere… di rabbia… di resistenza… di ribellione… ci vivo dentro… come fosse il morso di un bacio che rilascia sangue e miele.

Per questo so ridere e gioire ancora e so comprendere il significato… la sintesi dei sentimenti che ci butti dentro… è così che si va oltre… oltre l’inganno dei desideri… oltre i limiti… le distanze… le divergenze… per raggiungere il luogo dove le anime si incontrano e si stringono… contro la loro stessa volontà.

È la maledizione dell’essere tali e quali… vittime e carnefici… infami ed eroi… io come te… so leggere il silenzio e interpretarlo… in un un’altalena che oscilla pericolosamente tra sensi e privazioni.

Pensaci!
Iniziamo sempre discutendo… ci riscaldiamo… con l’impeto di lanciarci contro ogni genere di oggetto contundente… e se non fosse per la nostra deficienza… finiremmo col fare l’amore sui muri… sulle scale e sul pavimento… fino a distruggere i corpi e a far rinascere le anime più libere e unite che mai.

Il nostro andare oltre… prevarica la fisicità… sazia l’emozione e il sentimento… oltrepassa la libidine e gli ardenti piaceri della carne… li attraversa con indicibile lussuria… per raggiungere il fulcro dello spirito… l’essenza dell’essere ciò che siamo.

Ecco cosa voglio veramente… non chiedo altro… che tutte le nostre parti restino collegate… come lo sono state quando siamo venuti al mondo… con la stessa verginità… la medesima naturale innocenza… forza e fragilità… paura e coraggio… dubbi e fede… corpo e anima… interiorità e universo… sogni e volontà… occhi e cuore… braccia e parole.

Questo desidero… che la danza della vita mischi tutto… mandi in vacanza le schizofrenie del destino… e in un attimo eterno ci faccia ancora vivere e respirare l’altro… nello spazio parallelo e infinito che abbiamo creato… con l’impegno non di piegare i corpi ma di sfamare le menti… affinché nulla ci sia indifferente e tutto ci faccia palpitare… gli orgasmi come le lacrime… per godere ogni dannato istante di questa storia esaltante… sofferta e immensa… chiamata vita.

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