Era nell’ordine superiore delle cose che dovesse accadere.
Quando il sentimento si fa prepotente non siamo avvezzi né propensi ad ascoltare la voce interiore… l’arcano riverbero della coscienza.
Ci viene fatto dono di un tempo per vivere… ed è bello oltre che utile in questo tempo imparare ad amare… con entusiasmo e con gioia… anche nel dolore.
Il cammino dell’amore è questo… e comprende tutto… perché tutto quello che ci viene donato non appartiene solo al nostro destino… ma anche al destino del mondo… e noi ne siamo parte.
È una illusione credere che la via dell’amore sia piastrellata e costellata solo di momenti felici… quelli sono il preludio… la genesi della passione… la creazione necessaria per prepararsi all’atto d’amore più grande… supremo.
Succede così quando si percorre la via dell’amore… più avanzi è più cresce e si sviluppa la sublimazione… insieme al bisogno primordiale di ricongiungersi con lo spirito superiore.
In questo avanzamento… in questo lento e faticoso percorrere la via del ritorno… impariamo a volgere lo sguardo fuori di noi… aldilà delle nostre necessità e dei nostri bisogni più intimi.
È questa spinta… questa energia cosmica ad animare la nostra esistenza… a risvegliare gli istinti più spietati e bestiali per insegnarci a educarli.
Questo accade quando incontriamo le anime adatte a sostenere e ad accompagnare la nostra evoluzione.
Queste anime ci vengono donate… per un tempo… un tempo unico… assoluto… che prima si dilata e poi si dilegua senza scampo.
Te ne accorgi quando quello che era la meravigliosa naturale quotidianità dell’apprendimento improvvisamente si trasforma in un vuoto interiore… in un burrone nel quale ti sembra di precipitare.
Ecco cosa sei tu… anima dell’anima mia… sei la silenziosa e naturale bellezza che il creato ha voluto donarmi e alla quale ancora mi aggrappo per non cadere.
Sei il fiore sbocciato di un sogno impossibile che imparando a volare si trasforma in farfalla.
Questo sei e nulla più dell’immenso e impagabile pensiero che con un leggero e potente battito di ali mi possiede.
Questo sei… l’angelica e divina correzione di ogni mio vizio e di ogni mio difetto.
Ecco perché sei ancora qui… ad un respiro da me… dai miei pensieri… per purgare e liberare l’anima dai malefici e dai più oscuri desideri.
Ecco perché ti guardo… ti guardo per guarire.
Per guarire da queste mie pene ti penetro con lo guardo e ti contemplo mentre danzi ancora dentro questo involucro mio… fatto ormai solo di ossa rotte e di inutili muscoli.
Questo faccio… ti guardo mentre allungo le mani nel vuoto… e come un cieco ti cerco fra le pieghe dei ricordi più belli.
Ecco perché tu sei ancora qui… in me… anche se il tempo della virile beltà è fuggito… tu resti… senza tempo resti… senza spazio resti… senza nulla di me resti… resisti ed esisti ancora per me e in me.