Quelli come me

Quelli come me non si sopportano… non ci riesci. Per quanto ti sforzi a tenerli lontani… non si allontanano… non scappano… anzi ti acchiappano e si legano ancora di più… sempre di più… e si trasformano in vizio perché amano in modo spericolato… con tutta la forza… la passione… l’ardore… e ti bruciano.

Quelli come me non fanno domande perché sanno che il dubbio è più dolce di molte risposte. Quando il mare è violento non si fermano… e quando la tempesta li travolge non si abbattono. Smettono di esistere ma si rivelano… come una immagine attraverso lo specchio. Esistono solo quando attraversano il cuore di una donna… sbadatamente lasciato aperto come l’uscio di una casa al tramonto.

Quelli come me non stanno mai a guardare gli altri uomini vincere. Dicono la verità sapendo di non essere creduti. Sanno che alle volte una piccola bugia è migliore di una grande verità… ma non cedono a questo inganno. Pur apprezzando le cose piccole aspirano a quelle grandi… correndo il rischio di finire con la pelle strappata e l’anima violentata.

Quelli come me non fanno altro che arrivare sempre al momento sbagliato. Si perdono continuamente e sbagliano strada seguendo l’amore. Sono pieni di cicatrici e di amori impossibili. Hanno gli occhi voluttuosi macchiati di desiderio. Se li guardi ti distraggono dal colore del cielo e ti fanno perdere il treno per un attimo di felicità.

Quelli come me nascono nudi… concepiti con sangue e fuoco. Non vengono avvolti in fasce… né si riparano… crescono nudi dentro. Seppur anime fragili di fronte alle perdite non imparano a coprirsi… né a ripararsi. Sono ribelli. Non asciugano le lacrime coi fazzoletti… né sono bravi a gettare acqua sui fuochi che accendono.

Quelli come me non toccano la terra coi guanti. Fanno fatica a usare le posate e a difendersi da uno sguardo brillante. Non si ungono con olii profumati e soprattutto non hanno aspettative. Sono nudi sempre… perché sanno che torneranno nudi… e questa verità non la dimenticano mai.

Quelli come me trasformano le gabbie in ali… l’amarezza in canto… il bisogno di controllare tutto in un “lascia che sia”. Adorano accarezzare la nuda pelle. Nascono così e muoiono così… in silenzio… perché sono presenze che vanno al di là del corpo… del contatto e della vista. Percorrono strade invisibili per infilarsi nella testa e scatenare una tempesta fatale.

Quelli come me non possiedono nulla… sono sempre con le tasche vuote e viaggiano leggeri. Detestano le persone misurate… quelle che stanno attente quando parlano o come mangiano. Non sopportano camminare al passo giusto… né avere i capelli troppo in ordine o indossare il vestito perfetto. Non misurano le calorie… non misurano nulla… tanto meno le voglie… ma sudano. Quando hanno fame mangiano e se ne fottono di mantenere la linea. Non si mettono in riga e non si allineano al pensiero che tenta di dominarli.

Quelli come me quando camminano vanno lenti o corrono… sono sempre in ritardo. Non misurano i baci… gli abbracci… tanto meno i sorrisi e gli orgasmi. Sono condannati a stare soli perché fanno male e hanno le mani pesanti… tanto forti da divaricare le costole e troppo avide per non scivolare in mezzo alle cosce.

Quelli come me non muoiono mai… perché anche se li molli… li allontani… anche se gli volti le spalle… ci sono sempre. Tornano quando dormi. Tornano anche quando senza fare rumore saranno andati via… in altre vite… in altri mondi… in altri universi.


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